Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28940 del 12 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28940PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione, in sede di giudizio di legittimità, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze probatorie a quella compiuta dal giudice di merito, essendo precluso il riesame del merito della decisione impugnata. Il vizio di motivazione deducibile con il ricorso per cassazione non può consistere in un mero dissenso sulla ricostruzione e valutazione dei fatti operata dal giudice di appello, ma richiede la dimostrazione di una manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione, tale da disarticolare la coerenza logica dell'intera argomentazione. Tuttavia, quando la sentenza impugnata è stata pronunciata prima di modifiche normative più favorevoli all'imputato, il giudice di rinvio è tenuto a rideterminare la pena in applicazione del principio di obbligatoria applicazione della lex mitior, ai sensi dell'art. 2, comma 4, c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - rel. Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2013 della Corte d'appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa DE NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo annullarsi con rinvio la sentenza impugnata limitatamente alla determinazione della pena.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 6 dicembre 20…

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