Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25265 del 17 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25265PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso morale nell'azione delittuosa può essere integrato anche dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente all'esecuzione del reato, abbia comunque contribuito alla sua realizzazione attraverso un'attività di istigazione o di rafforzamento del proposito criminoso altrui, purché tale contributo risulti effettivamente determinante ai fini della commissione del fatto. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso morale, deve accertare in concreto se la condotta del soggetto, anche se non materialmente esecutiva, abbia effettivamente influito sulla determinazione criminosa altrui, tenendo conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, ivi comprese le dichiarazioni di eventuali collaboratori di giustizia, le intercettazioni ambientali e le risultanze delle indagini, senza limitarsi a considerazioni di carattere meramente astratto o ipotetico. Inoltre, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene provata la responsabilità dell'imputato, confutando in modo logico e coerente le deduzioni difensive che, pur non espressamente esaminate, risultino incompatibili con la decisione adottata. Infine, l'esclusione della legittima difesa deve essere anch'essa sorretta da una motivazione esaustiva, che dimostri l'insussistenza dei presupposti di tale causa di giustificazione, sulla base di una valutazione complessiva delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI M. - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3234/2012 della Corte d'appello di Catania, 3a sezione penale, del 20.05.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Margherita B. Taddei;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Galasso Aurelio, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. Con sentenza in data, la Corte …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.