Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il proprietario di un bene illegittimamente occupato dalla pubblica amministrazione, anche in assenza dell'adozione di un provvedimento di acquisizione, ha diritto al risarcimento del danno per il periodo di occupazione sine titulo, da liquidarsi in via equitativa ai sensi degli artt. 2043, 2056 e 1226 c.c., senza poter applicare in via analogica il regime speciale previsto dall'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001 in materia di acquisizione sanante. In particolare, il risarcimento del danno per il periodo di occupazione illegittima non può essere determinato in misura forfettaria pari al 5% annuo del valore venale del bene, ma deve essere quantificato in concreto tenendo conto del pregiudizio effettivamente subito dal proprietario, anche in via equitativa ove non siano provati specifici danni patrimoniali. Il giudice amministrativo, nell'ambito della giurisdizione esclusiva di cui all'art. 133 c.p.a., è competente a liquidare il risarcimento del danno per l'occupazione sine titulo, in assenza di una specifica disciplina legislativa.