Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36078 del 17 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36078PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e della disponibilità di denaro pubblico, si appropria indebitamente di somme di denaro e falsifica documenti al fine di occultare il reato e assicurarsi il profitto, commette i reati di peculato e di falsità ideologica in atti pubblici. La condotta del pubblico ufficiale, caratterizzata da grave abuso di potere e violazione dei doveri d'ufficio, integra un fatto di particolare gravità che giustifica il riconoscimento della recidiva e l'irrogazione di una pena detentiva significativa, anche in presenza di attenuanti generiche, in ragione dell'allarme sociale suscitato e della personalità negativa e inquietante dell'agente. Il giudice di merito, nel valutare la congruità della pena, deve tenere conto della rilevanza del danno patrimoniale cagionato all'ente pubblico, della sistematicità della condotta delittuosa e dell'assenza di elementi idonei a ritenere prevalenti le attenuanti generiche sulla recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. LI. Gi. , nata (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo 19 gennaio 2006 n. 156;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dr. S.F.MANMNO;

Sentita la requisitoria del Procuratore Generale, in persona del Dr. Giuseppe FEBBRARO, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

Sentita l'arringa del difensore, avv. ASTA Pietro, il quale ne ha chiesto l'accoglimento.

OSSERVA…

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