Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46261 del 3 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46261PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere, pur legittimamente disposto all'esito di un procedimento di riesame, perde efficacia e deve essere revocato qualora, nel corso del giudizio di impugnazione, venga meno l'interesse del ricorrente a ottenere la declaratoria di illegittimità del provvedimento, in quanto egli sia stato nel frattempo scarcerato per effetto di una successiva determinazione del giudice competente. In tale ipotesi, il venir meno dell'interesse all'impugnazione, sopravvenuto alla proposizione del ricorso, non configura un'ipotesi di soccombenza, sicché il ricorrente non deve essere condannato né alle spese processuali né al pagamento della sanzione in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/03/2016 emessa dal Tribunale di Venezia;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
PREMESSO
Che con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Venez…

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