Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39346 del 29 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39346PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare l'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, afferma che la gravità indiziaria a carico dell'indagato è sufficientemente comprovata non solo dalle dichiarazioni della persona offesa, ma anche da altri elementi di prova, quali le conversazioni telefoniche captate e i messaggi inviati dall'indagato, idonei a dimostrare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di tentata estorsione, aggravato dalla minaccia nei confronti di un minore. Il Tribunale, nel valutare le esigenze cautelari, ha motivato adeguatamente in merito al pericolo di inquinamento probatorio, attraverso la prosecuzione dell'attività intimidatoria, e al pericolo di recidiva, desumibile dalla gravità delle condotte, dalla vicinanza a soggetti pericolosi e dai numerosi precedenti penali dell'indagato. Tali elementi, ancorati a specifiche circostanze di fatto, sono ritenuti sufficienti a giustificare l'applicazione della misura più grave, in assenza di misure meno afflittive ritenute idonee e proporzionate. La valutazione delle esigenze cautelari, se supportata da motivazione esente da vizi logico-giuridici, è insindacabile in sede di legittimità, essendo preclusa ogni rivalutazione nel merito delle relative statuizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CARCANO Domenic - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 410/2014 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA, del 27/11/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), rigetto.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di L'Aquila, in data 27-11-2014, che, decidendo in sede di rinvio, ha confermato l'ordinanza applicativa della misura intramurale, …

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