Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34057 del 15 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34057PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel rideterminare la pena in sede esecutiva a seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale, può modificare la pena base detentiva in senso più favorevole per l'imputato, ma non può alterare la misura dell'aumento per il reato continuato già stabilita nel giudicato, in quanto ciò comporterebbe una inammissibile modifica in peius del giudicato stesso. Il giudice dell'esecuzione è vincolato al giudicato formatosi sulla quantificazione dell'aumento di pena per la continuazione, non potendo riesaminare tale aspetto, in quanto ciò comporterebbe una violazione del principio di intangibilità del giudicato. La rideterminazione della pena in sede esecutiva deve pertanto avvenire nel rispetto dei limiti fissati dal giudicato, senza possibilità di aggravare la posizione dell'imputato su profili già definitivamente accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/01/2022 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato con rideterminazione della pena in anni quattro, mesi otto di reclusione ed Euro trentamila di multa.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Napoli, con il provvedimento indic…

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