La Pubblica Amministrazione non è responsabile per il risarcimento dei danni derivanti dall'adozione di un provvedimento amministrativo illegittimo per difetto di motivazione, qualora sussistano i seguenti presupposti: 1) L'Amministrazione abbia agito in assenza di colpa, in quanto l'illegittimità del provvedimento sia dovuta a un "errore scusabile" derivante dalla complessità e delicatezza della questione trattata, come nel caso di accertamenti finalizzati all'adozione di una informativa antimafia. 2) Il privato danneggiato abbia concorso in modo colposo alla causazione del danno, in quanto non risulti totalmente estraneo al fenomeno mafioso contestato con il provvedimento illegittimo. 3) Il privato danneggiato non abbia tempestivamente attivato gli strumenti di tutela cautelare previsti dall'ordinamento, al fine di limitare o evitare il pregiudizio derivante dall'adozione del provvedimento illegittimo, in violazione del canone di buona fede e dell'obbligo di cooperazione. 4) Permangano in capo all'Amministrazione significativi spazi di discrezionalità in sede di riesercizio del potere, per cui l'annullamento del provvedimento per vizi formali non comporta di per sé l'accertamento della spettanza del bene della vita in capo al privato, essendo necessaria una nuova valutazione nel successivo esercizio del potere.