Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20101 del 20 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20101PEN

Massima

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Il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura anche quando il concorrente abbia ricevuto i beni distratti in un momento successivo rispetto alla consumazione degli atti distrattivi, purché sia provato il suo accordo con gli amministratori della società fallita e il suo contributo causale alla sottrazione dei beni dal patrimonio sociale. Inoltre, la configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione non è esclusa dalla circostanza che i beni distratti fossero oggetto di locazione finanziaria, in quanto ciò non esclude il danno economico alla procedura fallimentare derivante dalla sottrazione di tali beni. Infine, i fatti di bancarotta commessi prima delle modifiche legislative del 2006 e 2007 restano punibili come reato, anche se in base alla nuova normativa l'imprenditore non potrebbe più essere dichiarato fallito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. LU., N. IL (OMESSO);

avverso sentenza del 23/06/2005 CORTE APPELLO di GENOVA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentito il P.G. Dott. CIANI Gianfranco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

sentito l'Avv. GIANARIA Fulvio difensore dell'imputato ricorrente.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 7.12.1999 il tribunale di…

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