Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 16319 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:16319SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Guido Canali e Vincenza Pietropaoli avverso il provvedimento del Comune di Segni di acquisizione al patrimonio comunale di un manufatto abusivo e irrogazione di sanzione pecuniaria, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione di opere abusive costituisce l'atto presupposto del provvedimento di acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio comunale, di talché l'inoppugnabilità del primo provvedimento rende inammissibili per difetto di interesse le doglianze dirette avverso la successiva determina di acquisizione, laddove esse non siano dirette a contestare vizi propri di tale ulteriore atto, bensì a dedurre profili che attengono propriamente alla pregressa ingiunzione demolitoria. 2. Il principio di proporzionalità non può operare con riferimento all'ordine di demolizione ex art. 31 del d.P.R. 380/2001, dovendo l'amministrazione, una volta accertata l'esecuzione di opere in assenza di permesso di costruire, necessariamente adottare la sanzione ripristinatoria. 3. L'ordinanza di demolizione di opere abusive non deve essere motivata con riferimento alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata, in quanto l'adozione di tale provvedimento non può ascriversi al genus dell'autotutela decisoria, essendo il decorso del tempo irrilevante ai fini dell'ineludibile doverosità degli atti volti a perseguire l'illecito attraverso l'adozione della relativa sanzione. 4. La fattispecie di inottemperanza all'ordine di demolizione, sanzionata dall'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. 380/2001 e dall'art. 15, comma 3, della l.r. Lazio 15/2008, configura un illecito permanente, di talché il termine di prescrizione di cui all'art. 28 della legge 689/1981 non decorre prima della cessazione della permanenza.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/09/2024

N. 16319/2024 REG.PROV.COLL.

N. 13153/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13153 del 2021, proposto da ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via delle Acacie, 13;

nei confronti

Comune di Segni, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Montello, 30;

per l’annullamento

del provvedimento del Comune di Segni del 02.11.21- prot. n. 1495…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.