Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28614 del 8 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28614PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il favoreggiamento personale, la resistenza e le lesioni a pubblico ufficiale sono reati gravi che denotano una spiccata capacità a delinquere dell'imputato, la quale può essere desunta dalla recidiva specifica infraquinquennale, nonché dalla modalità calcolata e pericolosa di commissione dei fatti, che giustificano il diniego delle attenuanti generiche e l'applicazione di una pena adeguata alla gravità del fatto e alla pericolosità sociale dell'agente, nonostante il comportamento processuale dell'imputato. La responsabilità dell'imputato può essere provata dalle dichiarazioni del pubblico ufficiale intervenuto, corroborate da altri elementi di prova, che dimostrino la sua consapevolezza del reato presupposto e il suo contributo causale nell'agevolare la fuga del reo e ostacolare l'intervento delle forze dell'ordine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/03/2015 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CRISCUOLO Anna;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Napoli ha conferma…

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