Il vincolo associativo rilevante ai fini della configurazione del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione si caratterizza per la sussistenza di un legame tendenzialmente stabile e duraturo tra i partecipi, finalizzato alla realizzazione di un programma criminoso indeterminato, attuato attraverso una struttura organizzativa, anche minima, idonea a perseguire gli obiettivi illeciti. Tale vincolo associativo non è incompatibile con l'autonomia dei singoli sodali nell'esercizio delle attività criminose, purché sussista il comune accordo e il reciproco supporto logistico finalizzato al perseguimento degli scopi illeciti del sodalizio. La responsabilità del singolo partecipe può essere desunta da elementi quali la sua stabile collocazione in una "postazione" dedicata all'attività di prostituzione, i numerosi contatti con gli altri associati, la consapevolezza da parte di questi ultimi dell'attività e dei guadagni della "protetta" del singolo, nonché il suo coinvolgimento nelle attività di controllo e protezione dell'attività illecita. Il giudizio di bilanciamento tra le circostanze attenuanti generiche e le aggravanti contestate deve tenere conto della sistematicità e dell'organizzazione delle condotte criminose, nonché dell'inserimento del soggetto nell'ambiente dello sfruttamento e del favoreggiamento della prostituzione, al fine di pervenire a una pena congrua in relazione ai fatti accertati e alla personalità dell'imputato.