Il provvedimento amministrativo di sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande, adottato ai sensi dell'art. 10 del T.U.L.P.S. e dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94/2009, è illegittimo qualora si fondi esclusivamente su verbali di accertamento di violazioni successivamente annullati in sede giurisdizionale, in quanto l'annullamento dei verbali priva di validità le relative contestazioni e, conseguentemente, fa venir meno il presupposto per l'adozione della misura sanzionatoria. Inoltre, i verbali di accertamento non validamente notificati al destinatario, in quanto privi della necessaria comunicazione, non possono costituire valido presupposto per l'adozione del provvedimento sanzionatorio, in quanto la notifica è elemento essenziale per la validità degli atti del procedimento sanzionatorio amministrativo, ai sensi dell'art. 14 della legge n. 689/1981. Pertanto, in assenza di validi accertamenti di condotte antigiuridiche, il provvedimento di sospensione dell'attività è illegittimo per carenza del presupposto di fatto e di diritto.