La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive non può essere legittimamente adottata quando le stesse siano oggetto di una domanda di condono edilizio pendente, in quanto in tal caso trova applicazione l'articolo 38 della legge n. 47 del 1985, che sospende l'esecuzione di provvedimenti sanzionatori fino alla definizione del procedimento di sanatoria. Pertanto, in presenza di un'istanza di condono edilizio ancora in corso, l'amministrazione non può procedere alla demolizione delle opere, dovendo invece attendere l'esito della relativa istruttoria. Ciò anche qualora l'amministrazione ritenga che le opere non siano comprese nell'ambito della domanda di condono, in quanto spetta al giudice amministrativo, in sede di impugnazione dell'ordinanza di demolizione, verificare la effettiva corrispondenza tra le opere abusive e quelle oggetto della pratica di condono. L'annullamento dell'ordinanza di demolizione disposta in pendenza di una domanda di condono non preclude all'amministrazione di adottare, all'esito dell'istruttoria della pratica di sanatoria, i provvedimenti ritenuti legittimi e motivati.