Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27392 del 15 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27392PEN

Massima

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Il reato di peculato si configura quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio si appropria, in ragione del suo ufficio, di denaro o altra cosa mobile altrui. Ai fini della sussistenza del reato, non rileva la minima entità del danno patrimoniale arrecato alla pubblica amministrazione, in quanto l'atto di appropriazione integra di per sé la condotta tipica, essendo l'interesse tutelato quello alla legalità dell'operato del soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione. La prova della condotta appropriativa può essere desunta anche dal confronto tra le ricevute "madri" e "figlie" emesse dall'agente contabile, qualora emerga una discrasia tra gli importi registrati, in assenza di plausibili spiegazioni alternative. In tali casi, la responsabilità penale dell'imputato può essere affermata anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, purché sorrette da un adeguato apparato motivazionale che escluda ragionevoli dubbi. Inoltre, la valutazione della perizia grafologica, anche condotta su copie fotostatiche, è idonea a dimostrare l'attribuibilità delle scritture contestate all'imputato, qualora il percorso argomentativo seguito dal perito sia logico e privo di vizi logico-giuridici. Infine, la minima entità del danno patrimoniale non esclude la configurabilità del reato di peculato, in quanto l'appropriazione del bene pubblico lede di per sé l'interesse alla legalità dell'operato del pubblico ufficiale, indipendentemente dall'effettiva incidenza del fatto sulla funzione o sul servizio pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2020 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere De Amicis Gaetano;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Angelillis Ciro, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore della parte civile Comune di Castellanza, Avv. (OMISSIS), che…

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