Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19634 del 16 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19634PEN

Massima

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In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, le relazioni di parentela e di affinità dell'imputato assumono valore indiziante aggiuntivo circa la sua partecipazione al sodalizio criminoso, non essendo precluso che, una volta accertata l'esistenza di un'organizzazione delinquenziale a base familiare e una non occasionale attività criminosa di singoli esponenti della famiglia nel medesimo campo in cui questa opera, il fatto che vi siano legami di parentela o di affinità tra l'imputato e coloro che nel sodalizio familiare criminale occupano posizioni di vertice o di rilievo possa essere considerato indizio della partecipazione dell'imputato al sodalizio. Inoltre, la condotta di chi abbia fornito protezione e assistenza a un associato mafioso, consentendogli di concordare con gli altri sodali il suo successivo spostamento funzionale in via contestuale al perdurare della sua irreperibilità e di incontrarsi con altri esponenti apicali della cosca al fine di preparare un successivo attacco, integra il reato di partecipazione all'associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p. e non il meno grave reato di assistenza agli associati previsto dall'art. 418 c.p., non essendo precluso al giudice del riesame di modificare o integrare la condotta di partecipazione originariamente ipotizzata sulla base di elementi emersi successivamente. Infine, in tema di impugnazioni avverso misure cautelari personali, vi è carenza di interesse sia al riesame che al ricorso per cassazione quando l'indagato tenda ad ottenere una diversa qualificazione giuridica del fatto dalla quale non consegua per lui alcuna concreta utilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PE. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 15/10/2007 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Uditi i difensori Avv.ti RUSSO Antonio - Ardore - e BARTOLI ((omissis)) di Locri che assistono di fiducia la ricorrente Pe. A..

MO…

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