Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35939 del 20 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35939PEN

Massima

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La resistenza violenta opposta dall'indagato all'arresto da parte degli agenti di polizia giudiziaria, anche con l'uso di lesioni, integra il reato di cui all'art. 337 c.p. e costituisce un grave indizio di colpevolezza che legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di concreti e specifici elementi che denotano il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. L'opposizione violenta all'arresto, anche con lesioni accidentali agli agenti, dimostra la pericolosità sociale dell'indagato e la sussistenza delle esigenze cautelari, in assenza di elementi che possano far ritenere l'occasionalità o la non volontarietà della condotta. La legge prevede che, nel procedimento di riesame delle misure cautelari, il diritto dell'indagato di comparire personalmente all'udienza camerale è subordinato alla sua espressa richiesta, anche per il tramite del difensore, nell'istanza di riesame, non trovando più applicazione il diritto di essere sentito dal magistrato di sorveglianza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. CANEVELLI PAOLO;
Il PG conclude per l'ANNULLAMENTO CON RINVIO.
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 10/03/2017, il Tribunale di Milano ha confermato l'ordinanza con cui il Giudice per le ind…

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