Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24817 del 18 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24817PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da pubblici ufficiali nell'attestazione di servizi di controllo e vigilanza non effettivamente svolti integra il reato di cui agli artt. 110, 476 e 479 c.p. anche in assenza di una specifica finalità di conseguire un vantaggio o di evitare una sanzione, essendo sufficiente la volontarietà e consapevolezza della dichiarazione falsa. La falsità oggettiva della annotazione, redatta a mano con un asterisco fuori dagli appositi spazi, esclude la possibilità di un mero errore di scritturazione, dovendosi ritenere che il pubblico ufficiale abbia agito con dolo generico, consapevole dell'inveridica attestazione di un servizio mai effettuato, in un orario in cui era invece presente in caserma, forse confidando nell'appoggio del proprio superiore gerarchico o ritenendosi comunque immune da conseguenze disciplinari o penali. L'accertamento della falsità oggettiva della relazione di servizio e della consapevolezza del pubblico ufficiale in ordine alla sua natura mendace integra il reato di falso ideologico, a prescindere dalle specifiche ragioni soggettive che hanno determinato tale condotta, le quali risultano irrilevanti ai fini della configurabilità del delitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza emessa n. 1557/2014 della Corte di Appello di Trieste del 27.05.2015;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita in pubblica udienza del 08.06.2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. Antonio Minchella;
Sentite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. Canevelli Paolo, il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
Con sentenza …

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