Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, può legittimamente fondare la propria decisione sulle dichiarazioni della persona offesa, purché siano sorrette da elementi di riscontro e ne sia stata attentamente vagliata l'attendibilità. La motivazione della sentenza deve risultare adeguata e conforme ai principi giurisprudenziali, anche in relazione alla determinazione della pena, nel rispetto dei criteri stabiliti dall'art. 133 c.p. L'eventuale deduzione di una causa di giustificazione, come l'esimente di cui all'art. 52 c.p., deve essere sorretta da elementi specifici e non può essere meramente generica, pena l'infondatezza del relativo motivo di impugnazione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, nonché la rifusione delle spese sostenute dalla parte civile costituita.