Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41709 del 10 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41709PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori si configura anche in presenza di una pregressa relazione affettiva tra l'imputato e la persona offesa, qualora l'imputato, nonostante la cessazione della relazione, continui a molestare e minacciare la vittima attraverso reiterati messaggi telefonici e di posta elettronica, nonché con l'invio di lettere anonime contenenti minacce, determinando un perdurante stato di ansia e paura nella vittima e costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. La condotta persecutoria è integrata anche qualora l'imputato, pur non essendo detenuto, sia stato destinatario di precedenti notifiche nell'ambito del medesimo procedimento, non essendo necessaria una "prima notificazione" all'imputato non detenuto ai sensi dell'art. 157 c.p.p. La valutazione della prova testimoniale e documentale, nonché dell'attendibilità della persona offesa, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui ragionamento probatorio è censurabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria, non essendo sufficiente la mera prospettazione di interpretazioni alternative dei fatti o di valutazioni probatorie differenti da quelle operate dal giudice di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 6/2/2017 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo il ri…

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