Il tentativo di violenza sessuale è configurabile anche in assenza di contatto fisico tra l'imputato e la persona offesa, purché la condotta tenuta dal primo denoti l'intenzione di raggiungere l'appagamento dei propri istinti sessuali e l'idoneità a violare la libertà di autodeterminazione della vittima nella sfera sessuale. L'idoneità degli atti a realizzare il reato deve essere valutata in base alle caratteristiche intrinseche della condotta, a prescindere da eventuali fattori esterni che ne impediscano il compimento. L'aggravante dell'uso dell'arma può essere riconosciuta anche nel caso di tentativo di reato, qualora gli elementi costitutivi della circostanza emergano dalle modalità dell'azione, anche se non realizzata completamente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e delle circostanze aggravanti, deve svolgere una motivazione congrua, logica e completa, senza incorrere in violazioni di legge.