Cassazione penale Sez. V sentenza n. 868 del 10 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:868PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è assistito da una presunzione relativa di pericolosità sociale dell'indagato, per cui il giudice che applica o conferma la misura cautelare della custodia in carcere non ha l'onere di dimostrare positivamente la sussistenza dei "pericula libertatis", ma solo di valutare l'eventuale prova contraria offerta dalla difesa, idonea a superare tale presunzione. Pertanto, in tema di custodia cautelare per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., il giudice è tenuto a motivare in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, senza dover necessariamente dar conto della rilevanza del tempo trascorso dalla commissione del reato, in quanto la presunzione di adeguatezza della sola custodia in carcere, stabilita dall'art. 275, comma 3, c.p.p., impone di ritenere sussistenti le esigenze cautelari, salvo prova contraria, in considerazione della tendenziale stabilità del sodalizio criminoso, dei requisiti strutturali e delle peculiari connotazioni del vincolo caratterizzante le associazioni di stampo mafioso. Inoltre, la misura cautelare degli arresti domiciliari, anche con l'adozione del braccialetto elettronico, è incompatibile con il reato di cui all'art. 416-bis c.p., essendo assistito dalla presunzione assoluta di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, che non consente l'applicazione di misure diverse e meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Graz - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/03/2016 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. FIMIANI Pasquale, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
Per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 2…

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