Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Alfredo Porcu avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di rinnovo della concessione edilizia per opere di urbanizzazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La variante al Piano Urbanistico Comunale (PUC) approvata dal Comune di Cardedu nel 2006, che ha modificato la destinazione urbanistica dell'area interessata dal Piano di Lottizzazione da zona "C" (espansione residenziale) a zona "E" (agricola), è efficace e vincolante anche nei confronti del Piano di Lottizzazione già approvato, in quanto la convenzione di lottizzazione è stata stipulata successivamente all'entrata in vigore della variante al PUC, non rientrando quindi nel regime transitorio previsto dall'art. 21 delle NTA del nuovo PUC. 2. L'Amministrazione comunale, nel respingere l'istanza di rinnovo della concessione edilizia per le opere di urbanizzazione, ha adeguatamente motivato il provvedimento con riferimento alla sopravvenuta variante al PUC e alle precedenti pronunce giurisdizionali che avevano accertato l'impossibilità di realizzare la lottizzazione per la mancata disponibilità di alcuni terreni da parte dei lottizzanti. 3. La domanda di risarcimento del danno avanzata dal ricorrente è infondata, in quanto egli ha intrapreso la realizzazione delle opere di urbanizzazione "a proprio rischio e pericolo", nonostante la vigenza di elementi oggettivi (variante al PUC e precedenti pronunce giurisdizionali) che non consentivano la formazione di un legittimo affidamento sulla possibilità di eseguire l'intervento, non avendo pertanto adottato il comportamento diligente richiesto dall'art. 1227, comma 2, c.c. e dall'art. 30, comma 3, c.p.a.