Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4742 del 30 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4742PEN

Massima

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La circostanza aggravante del furto per destrezza sussiste solo quando l'agente abbia posto in essere, prima o durante l'impossessamento del bene mobile altrui, una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza, idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla "res". Non è sufficiente che l'agente si limiti ad approfittare di situazioni di disattenzione o di momentaneo allontanamento del detentore, non provocate dall'agente stesso. Pertanto, il mero prelievo di un oggetto dal luogo ove si trova, attuato in un momento di altrui disattenzione che offra l'occasione favorevole all'apprensione per la possibilità di avvicinamento e di asportazione a causa della mancata e diretta percezione da parte del possessore, non integra la fattispecie circostanziata di furto aggravato dalla destrezza, in quanto non richiede nulla di più e di diverso da quanto necessario per consumare il furto. In tali situazioni, per conseguire il risultato di sottrazione/impossessamento, l'agente non deve fare ricorso a particolare abilità, né intesa quale agilità o rapidità motoria, né quale sforzo psichico nell'applicazione di astuzia o avvedutezza nello studio dei luoghi e del derubato e/o nel distoglierne il controllo sulla cosa. Pertanto, se il furto si realizza a fronte della distrazione del detentore o dell'abbandono incustodito del bene, anche se per un breve lasso di tempo, che non siano preordinati o cagionati dall'autore, né accompagnati da altre modalità insidiose e/o abili che ne distolgano l'attenzione dalla cosa, il fatto manifesta la sola ordinaria modalità furtiva, inidonea a ledere più intensamente e gravemente il bene tutelato ed è privo dell'ulteriore disvalore preteso per realizzare la circostanza aggravante e per giustificare la punizione più severa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/10/2017 della Corte di Appello di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Bologna ha confermato la co…

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