Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di smaltimento di rifiuti non pericolosi nel luogo di produzione, pur consentendo il ricorso alla procedura semplificata, costituisce comunque una contravvenzione penalmente sanzionata, la cui responsabilità può essere ravvisata nella sola colpa, in particolare nella negligente vigilanza da parte del titolare dell'attività sui dipendenti. Tale reato non necessita di un'attività sistematica di smaltimento, essendo sufficiente un fatto non isolato ed episodico, e la determinazione della pena pecuniaria, anche se vicina al minimo edittale, deve essere congruamente motivata in relazione al grado della colpa accertato. L'impossibilità di appellare la sentenza di condanna alla sola pena dell'ammenda non viola i principi costituzionali di ragionevolezza, difesa e parità di trattamento, in quanto la diversità di trattamento rispetto alle condanne a pena detentiva è giustificata dalla diversa valutazione giudiziaria della gravità del reato.