Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28558 del 20 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28558PEN

Massima

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Il reato di diffamazione richiede che le espressioni utilizzate siano oggettivamente idonee a ledere la reputazione della persona offesa, valutata secondo il significato socialmente condiviso delle parole e il contesto in cui sono state pronunciate. Non ogni espressione sgradevole o pungente integra gli estremi del reato, essendo necessario che le affermazioni abbiano una concreta capacità offensiva della reputazione, al di là della mera sensibilità della persona offesa. In particolare, nel corso di un procedimento giudiziario, le parti possono utilizzare frasi critiche e aspre nei confronti delle tesi avversarie, senza che ciò determini automaticamente una lesione della reputazione, atteso che si è in presenza di una dialettica processuale aperta e radicale tra soggetti con interessi contrapposti. Pertanto, l'ordinamento ritiene fisiologico un certo inasprimento del linguaggio, purché le espressioni impiegate non posseggano una valenza denigratoria, screditante e inutilmente aggressiva, tale da integrare gli estremi del reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/4/2016 del Giudice di Pace di Pavia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che…

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