Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22105 del 29 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22105PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità e dei poteri connessi alla sua funzione, rivela notizie coperte da segreto investigativo al fine di procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, commette il reato di rivelazione di segreti d'ufficio aggravato dall'agevolazione di organizzazioni mafiose. Tale condotta, oltre a integrare il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, concorre con il reato di istigazione alla corruzione, in quanto il pubblico ufficiale ha anche richiesto denaro in cambio della consegna dei documenti riservati. Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza di merito, non può sostituirsi al giudice di fatto nella rilettura degli elementi probatori, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza dell'apparato argomentativo, senza poter sindacare il contenuto delle singole prove. La contestazione suppletiva di un reato concorrente può essere legittimamente operata dal pubblico ministero anche sulla base degli atti acquisiti nel corso delle indagini preliminari, purché sia garantito il diritto di difesa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 528/2012 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 14/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

udito il P.G. in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per annullamento relativamente all'aggravante Legge n. 203 del 1991, ex articolo 7; annullamento relativamente al reato di cui all'articolo 3…

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