La SCIA si consolida ex lege a tutela del legittimo affidamento del privato quando l'amministrazione comunale non esegue i controlli, non li termina o non provvede a inibire e/o a richiedere la conformazione dell'attività segnalata entro i termini di legge. L'esercizio del potere inibitorio da parte dell'amministrazione comunale, se avvenuto tardivamente oltre i trenta giorni previsti, rende il provvedimento inefficace ai sensi dell'art. 2, comma 8-bis, della legge n. 241/1990. La SCIA non può essere inquadrata come un'istanza dalla quale può scaturire un provvedimento amministrativo a formazione tacita, essendo esclusivamente un atto del privato volto a comunicare l'intenzione di intraprendere un'attività direttamente ammessa dalla legge, con conseguente esclusione dell'applicabilità del preavviso di rigetto. L'intervento oggetto di SCIA, che non comporta la realizzazione di alcuna concreta opera edilizia, non rientra nell'ambito di applicazione delle prescrizioni tecniche dettate dalla delibera regionale n. 1428/2011 per i casi di nuova costruzione e ristrutturazione di interi edifici o parti di essi.