La normativa vigente in materia di inquinamento acustico derivante da infrastrutture ferroviarie di nuova realizzazione, in particolare l'art. 4 del d.P.R. n. 459/1998, riconosce la legittimità e la sufficienza di interventi di mitigazione acustica limitati ai ricettori, senza imporre necessariamente l'adozione di misure incidenti sulla sorgente del rumore, quali l'installazione di barriere fonoassorbenti. Pertanto, la scelta dell'amministrazione di adottare misure di mitigazione sui ricettori, anziché sulla fonte del rumore, non è di per sé illegittima, purché tali misure risultino idonee a garantire il rispetto dei limiti acustici previsti dalla normativa di settore. L'onere di provare l'insufficienza di tali misure e il superamento dei limiti di rumore grava sulla parte ricorrente, che non può limitarsi a invocare in astratto il principio della preferenza per gli interventi sulla sorgente, senza fornire una adeguata dimostrazione in tal senso. Inoltre, l'efficacia della dichiarazione di pubblica utilità non è subordinata alla notifica del provvedimento agli interessati, essendo sufficiente la sua adozione entro il termine quinquennale previsto dalla legge.