Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3552 del 23 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3552PEN

Massima

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Il reato di commercio di prodotti con marchi contraffatti o alterati, di cui all'art. 474 c.p., tutela la pubblica fede, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi e segni distintivi, a prescindere dalla configurabilità della cosiddetta "contraffazione grossolana". Pertanto, l'accertamento della responsabilità penale non è escluso dalla circostanza che la contraffazione sia talmente evidente da non trarre in inganno gli acquirenti, in quanto la norma incriminatrice mira a tutelare non solo la libera determinazione dell'acquirente, ma anche gli interessi delle imprese titolari dei marchi e segni distintivi contraffatti. La punibilità del fatto, dunque, prescinde dalla possibilità concreta di ingannare il consumatore, essendo sufficiente la mera potenzialità lesiva del marchio, a tutela della fede pubblica e degli interessi economici dei titolari dei diritti di proprietà industriale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. IS. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 18/12/2006 CORTE DI APPELLO di LECCE SEZ. DIST. di TARANTO;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE
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