Il reato di minaccia aggravata dall'uso di un'arma, anche se si tratta di un'arma impropria o giocattolo, è perseguibile d'ufficio, in quanto l'utilizzo di uno strumento idoneo ad accrescere l'efficacia intimidatrice dell'azione delittuosa integra l'aggravante prevista dall'articolo 339 del codice penale. Il giudice non può dichiarare il non luogo a procedere per difetto di querela, essendo il reato perseguibile d'ufficio in ragione dell'aggravante dell'uso dell'arma, la quale conferisce maggiore efficacia intimidatrice all'azione minacciosa, a prescindere dalla natura dell'oggetto utilizzato. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che l'uso di un'arma, anche impropria o giocattolo, nell'ambito del reato di minaccia, comporta la perseguibilità d'ufficio del fatto, in quanto l'impiego di uno strumento idoneo ad accrescere l'efficacia intimidatrice dell'azione delittuosa integra l'aggravante prevista dall'articolo 339 del codice penale, rendendo irrilevante la natura dell'oggetto utilizzato.