Il giudice penale, investito dell'impugnazione proposta dalla parte civile avverso la sentenza assolutoria dell'imputato, è tenuto ad esaminare la fondatezza dell'azione civile esercitata, al fine di valutare, in via incidentale, la sussistenza di una responsabilità per illecito civile, e di conseguenza condannare l'imputato al risarcimento del danno o alle restituzioni, pur in assenza di una precedente statuizione sul punto. Ciò in quanto l'art. 576 c.p.p. conferisce alla parte civile il potere di impugnare la sentenza di proscioglimento anche ai soli effetti della responsabilità civile, ambito nel quale il giudice dell'impugnazione può pronunciarsi in modo incondizionato, a differenza di quanto previsto dall'art. 578 c.p.p. per il caso di condanna dell'imputato. Pertanto, il giudice dell'impugnazione non può esimersi dall'esaminare la fondatezza dell'azione civile esercitata dalla parte civile, al fine di valutare la sussistenza di una responsabilità per illecito civile dell'imputato, e di conseguenza condannarlo al risarcimento del danno o alle restituzioni, pur in assenza di una precedente statuizione sul punto.