Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35766 del 18 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:35766PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è un reato di pericolo concreto, non di pericolo presunto, che richiede la prova di una effettiva capacità di intimidazione e di assoggettamento della volontà altrui da parte del sodalizio criminale, tale da determinare una situazione di diffusa omertà e di controllo del territorio. Pertanto, la mera esistenza di conflitti e di azioni criminose tra gruppi contrapposti, anche se finalizzate al controllo di attività illecite in una determinata zona, non è sufficiente a integrare gli elementi costitutivi del reato associativo mafioso, in assenza di una concreta e obiettivamente riscontrabile capacità di intimidazione e di assoggettamento della comunità locale. Inoltre, la chiamata in reità di un collaboratore di giustizia, pur se di per sé idonea a fondare un giudizio di responsabilità, necessita di riscontri esterni individualizzanti, in particolare quando si tratti di una chiamata indiretta o de relato, al fine di superare la fisiologica carenza di affidabilità di tale fonte di prova. Infine, le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall'imputato in una conversazione intercettata, se gravi, precise e concordanti, possono costituire prova diretta della sua responsabilità, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, quando risultino prive di ambiguità e non suscettibili di diverse interpretazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica presso la C.A. di Bari;

e dagli imputati:

(OMISSIS) e (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa in data 07/12/2010 dalla Corte di Assise di Appello di Bari;

nei confronti di:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS) - ricorrente -;

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

5. …

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