Il reato di sostituzione di persona di cui all'art. 494 c.p. è configurabile nella forma del tentativo quando l'agente abbia usato uno dei mezzi fraudolenti indicati nella norma, senza tuttavia riuscire a indurre concretamente in errore la persona offesa. In tal caso, l'assenza dell'elemento costitutivo dell'induzione in errore non determina l'applicabilità dell'istituto del reato impossibile ex art. 49 c.p., ma la configurabilità del tentativo del reato di sostituzione di persona. Tuttavia, il riconoscimento della parziale fondatezza delle deduzioni del ricorrente non comporta per lo stesso un risultato processuale più favorevole rispetto all'assoluzione già ottenuta in applicazione dell'art. 131-bis c.p., in quanto l'interesse all'impugnazione deve essere concreto e rilevante, non potendosi individuare nella mera pretesa di una formale applicazione della legge senza riflessi in punto di utilità concreta per il ricorrente.