Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4635 del 30 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4635PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato può essere integrato anche in assenza di un previo accordo o di una reciproca consapevolezza tra i concorrenti, essendo sufficiente che ciascun agente abbia conoscenza, anche unilaterale, del contributo recato alla condotta altrui. Pertanto, il concorso morale nel reato può essere ritenuto sussistente sulla base di elementi probatori che dimostrino l'immediato intervento del concorrente sul luogo del fatto, in stretta relazione con l'epilogo dell'azione delittuosa, come desumibile dalle dichiarazioni testimoniali di coloro che hanno assistito all'evento. In tali ipotesi, la valutazione del giudice di merito, fondata su una logica e coerente analisi del compendio probatorio, non può essere censurata in sede di legittimità, ove non si pongano in evidenza specifici vizi logici o giuridici della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 671/2011 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 21/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN …

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