Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44380 del 3 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44380PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione di generalità (art. 495 c.p.) si configura quando le false dichiarazioni sulla propria identità o qualità personali sono rese al pubblico ufficiale in un atto pubblico o destinate ad essere riprodotte in esso, a differenza del reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 496 c.p.) che si realizza quando tali dichiarazioni non hanno alcuna attinenza, diretta o indiretta, con la formazione di un atto pubblico. Pertanto, le false dichiarazioni sulla propria identità rese dall'indagato agli agenti di polizia giudiziaria nell'ambito di un intervento per un tentativo di furto, essendo destinate ad essere verbalizzate negli atti relativi all'attività di indagine, integrano il reato di falsa attestazione di generalità di cui all'art. 495 c.p. e non il reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale di cui all'art. 496 c.p., in quanto tali dichiarazioni rivestono il carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali. L'obbligo di fornire le proprie generalità secondo verità grava sull'indagato, non essendo necessaria l'assistenza di un difensore per l'atto di identificazione, in quanto tale atto ha una funzione esclusivamente endoprocessuale finalizzata alla prosecuzione delle indagini preliminari. La valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata è preclusa al giudice di legittimità, il quale può solo verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter procedere ad una autonoma ricostruzione e valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Palermo il 5.6.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Alfredo Guardiano;
udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza pronunciata il 5.6.2014 la corte di appello di Palermo confe…

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