Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29273 del 26 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29273PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo di dispersione o sottrazione dei beni, ma tale provvedimento cautelare deve essere adeguatamente motivato e proporzionato rispetto all'entità del danno ipotizzato e alle esigenze cautelari. Qualora il giudice del merito modifichi successivamente l'imputazione, rideterminando il quantum del reato contestato, il provvedimento di sequestro deve essere riesaminato e adeguato alle nuove circostanze, disponendo il dissequestro parziale dei beni non più riconducibili all'ipotesi di reato ridimensionata. Il giudice del riesame, nel confermare il sequestro, deve valutare attentamente la coerenza del provvedimento cautelare con le modifiche intervenute nell'imputazione, motivando adeguatamente le ragioni per cui ritiene ancora sussistenti i presupposti per il mantenimento del sequestro sui beni residui. Il mancato esame di tali profili determina l'annullamento del provvedimento per motivazione apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. BE. Gu. , nata il (OMESSO);

2. GA. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma 9 giugno 2009 nel proc. pen. n. 415/09 RG SEQUESTRI;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. MANNINO Saverio F.;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dott. RIELLO Luigi, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Sentita l'arringa del difensor…

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