Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4226 del 29 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4226PEN

Massima

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Il provvedimento di prevenzione personale e patrimoniale, fondato sulla pericolosità sociale del proposto e sulla sua appartenenza a un'organizzazione criminosa di stampo mafioso, è legittimo quando la motivazione, pur se sintetica, risulta logica e coerente nell'individuare gli elementi di fatto che giustificano la misura, senza che sia necessaria un'analitica confutazione di tutte le deduzioni difensive, essendo precluso in sede di legittimità un riesame delle risultanze processuali. Pertanto, il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di prevenzione è limitato alla verifica della sua sufficienza e logicità, senza possibilità di una nuova valutazione delle prove, in quanto il ricorso per cassazione è ammesso solo per violazione di legge e non per vizi della motivazione, salvo che questa non sia del tutto mancante o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. BO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 22/06/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSAFRA UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. IZZO Gioacchino, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Ricorre la difesa di Di. Bo. An. avverso il provvedimento della Corte di Appello di Catanzaro in data 22.6.2007 con il quale e&#…

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