Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30771 del 27 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30771PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta violenta posta in essere dall'imputato durante le operazioni di identificazione, al fine di sottrarsi alle stesse, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, anche qualora gli atti d'ufficio siano già stati compiuti e l'imputato sia già stato tratto in arresto. Tuttavia, l'assenza di prova dell'elemento soggettivo del reato di resistenza e l'intervenuta assoluzione dal contestuale reato di resistenza escludono l'applicabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 c.p., nn. 2 e 10, per il reato di lesioni, comportando la necessità di ricondurre tale reato alla competenza del giudice di pace. Inoltre, l'applicazione della diminuente di cui all'art. 89 c.p. dopo l'aumento per la continuazione è chiaramente infondata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1842/2007 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 09/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Volpe Giuseppe, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio nella parte in cui si conferma la condanna per il delit…

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