Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48365 del 20 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48365PEN

Massima

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Il vincolo associativo di tipo mafioso si instaura nella prospettiva di una futura permanenza a tempo indeterminato nell'organizzazione criminale e perdura fino allo scioglimento della consorteria, potendo essere interrotto soltanto dall'accertamento di un esplicito, coerente e univoco recesso volontario del partecipe, non desumibile da meri elementi indiziari di incerta valenza, quali l'età avanzata, il subentro di altri nel ruolo di vertice o il trasferimento di residenza in luogo ove non risulti operante il sodalizio. Ai fini della retrodatazione della custodia cautelare, il presupposto dell'anteriorità dei fatti oggetto della seconda ordinanza coercitiva rispetto all'emissione della prima non ricorre quando il provvedimento successivo riguardi un reato associativo e la condotta di partecipazione si sia protratta oltre l'emissione della prima ordinanza, in quanto l'esecuzione di quest'ultima, in generale, non interrompe la tendenziale permanenza dell'appartenenza al sodalizio mafioso, in assenza di prova di un'estromissione o di un recesso del partecipe.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1552/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 20/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 20/02/2014 il Tribunale di Catanzaro ha r…

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