Il diritto di esclusiva riconosciuto al concessionario di un servizio pubblico di gestione della pubblicità su suolo pubblico, pur comportando una limitazione della concorrenza, è legittimo e non viola i principi di libertà di stabilimento e di libera concorrenza, purché sia proporzionato agli obiettivi di interesse pubblico perseguiti, quali la riduzione dello sfruttamento del suolo pubblico e il conferimento di maggior decoro alla città. Il diritto di esclusiva non determina un regime di monopolio, in quanto lascia comunque spazi pubblicitari al di fuori della concessione e non sottrae completamente il concessionario alle regole concorrenziali di mercato. L'operatore economico che non abbia partecipato alla procedura di gara non è legittimato a contestare le clausole della lex specialis, salvo che queste non siano immediatamente escludenti, in quanto la legittimazione al ricorso deve essere correlata alla partecipazione alla procedura oggetto di contestazione.