Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di tutela dell'ambiente e della salute pubblica, può ordinare l'adozione di misure di bonifica acustica a carico di un'attività produttiva che superi i limiti di rumore consentiti dalla normativa, imponendo l'immediata inibitoria parziale dell'attività durante il periodo notturno fino all'avvenuta realizzazione di opere o adozione di accorgimenti tecnici idonei a mitigare le sorgenti rumorose. L'inottemperanza dell'attività produttiva all'ordinanza comunale legittima l'Amministrazione ad adottare ulteriori provvedimenti, anche sostitutivi, per assicurare l'esecuzione dell'ordinanza, compresa l'apposizione dei sigilli. Tuttavia, l'adozione da parte del Comune di nuovi provvedimenti che modificano e integrano il precedente ordine di bonifica acustica determina l'improcedibilità del ricorso proposto avverso il silenzio serbato sull'originaria istanza, in assenza di espressa impugnazione dei nuovi provvedimenti da parte del ricorrente. In tal caso, il giudice amministrativo non può entrare nel merito della legittimità dei provvedimenti sopravvenuti, essendo precluso l'esame di atti non ritualmente impugnati.