Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19999 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19999PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'istanza di concessione di misure alternative alla detenzione, deve tenere conto del curriculum criminale del condannato, della sua pericolosità sociale desunta anche da informative di polizia che segnalino collegamenti con la criminalità organizzata, nonché della congruità della misura alternativa richiesta rispetto alle finalità rieducative e di prevenzione della recidiva. Tali elementi, adeguatamente valutati e motivati, possono legittimamente condurre al rigetto dell'istanza, ove si ritenga che la misura alternativa non sia idonea a contribuire al percorso di reinserimento sociale del condannato e a scongiurare il pericolo di reiterazione delittuosa, in considerazione della gravità e della reiterazione dei reati commessi, nonché dell'accertata affiliazione a contesti criminali organizzati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 643/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di SALERNO, del 23/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) - raggiunto da ordine di esecuzione, temporaneamente sospeso, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera In…

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