Consiglio di Stato sentenza n. 7898 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:7898SENT

Massima

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Il provvedimento di diniego di concessione edilizia in sanatoria, adottato dal Comune sulla base del parere negativo espresso dalla Commissione edilizia integrata, è legittimo quando il manufatto realizzato abusivamente risulta incompatibile con i valori paesaggistici tutelati nell'area vincolata, in quanto i materiali utilizzati e l'impatto visivo contrastano in modo evidente con il contesto caratterizzato dalla presenza di colture tipiche e di emergenze architettoniche di pregio. L'Amministrazione non è tenuta a fornire indicazioni circa eventuali adattamenti idonei a rendere l'opera compatibile, essendo la possibilità di indicare prescrizioni prevista solo per la diversa ipotesi di preventiva richiesta di autorizzazione paesaggistica, mentre in sede di sanatoria si tratta di opere già realizzate abusivamente, che vanno valutate per come si presentano. Il parere della Commissione edilizia integrata, in quanto espresso dall'autorità preposta alla tutela del vincolo, è vincolante per l'Amministrazione, la quale non può effettuare una autonoma valutazione discrezionale sulla possibilità di conservare il manufatto sanando l'abuso. L'onere motivazionale gravante sull'Amministrazione in sede di diniego di sanatoria di opere edilizie realizzate in zone vincolate è soddisfatto con l'indicazione delle sole ragioni assunte a fondamento della valutazione di incompatibilità dell'intervento con le esigenze poste a base del relativo vincolo, senza necessità di una motivazione particolarmente approfondita. Infine, il carattere pertinenziale del manufatto, ai fini edilizi, non può essere riconosciuto quando l'opera integra un corpo di fabbrica autonomo rispetto all'edificio principale, comportando un non irrisorio ingombro volumetrico e superficiario.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/12/2020

N. 07898/2020REG.PROV.COLL.

N. 10335/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10335 del 2011, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), elettivamente domiciliato in Roma, ((omissis)) II, n. 18, presso lo studio dell’avvocato ((omissis))

contro

Comune di Lastra a Signa, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)) ed elettivamente domiciliato in Roma, alla Via della Conciliazione, n. 44, nello studio dell’avvocato ((omissis))

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Terza) n. 996 del 9 giugno 2011, resa tra le parti.

Visti il ricorso in a…

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