Il provvedimento amministrativo di diniego di concessione edilizia, ancorché illegittimo per difetto di motivazione, non comporta automaticamente il diritto al risarcimento del danno in capo al privato, essendo necessario che quest'ultimo provi, oltre alla lesione della propria situazione giuridica soggettiva, anche il nesso di causalità tra l'illegittimità del provvedimento e il danno subito, nonché la colpa dell'amministrazione. L'errore interpretativo di una norma urbanistica, dovuto all'incertezza del quadro normativo di riferimento, integra un'ipotesi di errore scusabile che esclude la colpa dell'amministrazione e, di conseguenza, il diritto al risarcimento. Inoltre, la proposizione del ricorso giurisdizionale per l'annullamento del provvedimento di diniego interrompe il termine di prescrizione quinquennale per l'azione risarcitoria, che decorre nuovamente dalla data della sentenza definitiva che ha riconosciuto l'illegittimità del provvedimento.