Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50661 del 3 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:50661PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minacce gravi, costringe la vittima a consegnargli denaro o altre utilità, anche se il soggetto passivo agisce nella convinzione di essere titolare di un diritto. Ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può valutare anche un solo elemento relativo alla personalità dell'imputato o alle modalità di esecuzione del reato, come l'assenza di resipiscenza, ravvedimento o tentativo di risarcimento del danno, nonché il comportamento processuale. L'imputato non può dedurre in cassazione questioni non prospettate nei motivi di appello, salvo che si tratti di questioni rilevabili d'ufficio o non deducibili in grado di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4329/14 in data 23/5/2014 della Corte di Appello di Milano;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimen…

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