Il Comune è tenuto a concludere tempestivamente il procedimento amministrativo finalizzato al rilascio del permesso di costruire, nel rispetto del principio di buona amministrazione e del divieto di protrazione sine die delle misure di salvaguardia urbanistica. L'interesse pubblico alla pianificazione territoriale non può giustificare un'inerzia ingiustificata dell'amministrazione, in violazione del diritto del privato di ottenere una decisione espressa entro un termine ragionevole. Qualora il Comune non provveda nel termine assegnato, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento finale. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione comunale è tenuta a concludere tempestivamente il procedimento amministrativo finalizzato al rilascio di un titolo edilizio, senza poter protrarre sine die l'applicazione di misure di salvaguardia urbanistica. L'interesse pubblico alla pianificazione territoriale non può giustificare un'inerzia ingiustificata dell'amministrazione, in violazione del diritto del privato di ottenere una decisione espressa entro un termine ragionevole. In caso di mancata conclusione del procedimento nel termine assegnato dal giudice, è possibile la nomina di un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento finale. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. Obbligo dell'amministrazione di concludere tempestivamente il procedimento amministrativo, nel rispetto del principio di buona amministrazione e del divieto di protrazione sine die delle misure di salvaguardia urbanistica. 2. L'interesse pubblico alla pianificazione territoriale non può giustificare un'inerzia ingiustificata dell'amministrazione, in violazione del diritto del privato di ottenere una decisione espressa entro un termine ragionevole. 3. Il giudice, in caso di mancata conclusione del procedimento nel termine assegnato, può nominare un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento finale. 4. La sentenza del Consiglio di Stato n. 3834/2005 ha statuito l'illegittimità della protrazione sine die dell'applicabilità delle misure di salvaguardia, evidenziando che il divieto della facoltà di edificare ha natura eccezionale e temporanea. 5. Nonostante la chiara pronuncia giurisdizionale, a distanza di circa 15 anni il procedimento finalizzato al rilascio del titolo edilizio non risulta ancora concluso, in violazione del principio di buona amministrazione.