La parte civile costituita nel processo penale conserva il potere autonomo di impugnare la sentenza di proscioglimento dell'imputato anche dopo l'entrata in vigore della Legge n. 46 del 2006, in assenza di una espressa previsione normativa che ne escluda tale legittimazione. Il riconoscimento di tale potere di impugnazione della parte civile, ai soli fini civili, rappresenta un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità, in quanto la costituzione di parte civile nel processo penale attribuisce alla stessa una posizione processuale autonoma rispetto all'accusa pubblica, consentendole di perseguire finalità risarcitorie e reintegrative del danno subito, indipendentemente dall'esito del giudizio penale. Pertanto, la parte civile conserva la facoltà di proporre autonomamente impugnazione avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato, al fine di ottenere il riconoscimento della responsabilità civile e il ristoro del pregiudizio patito, anche quando l'azione penale si sia conclusa con un esito favorevole all'imputato. Tale principio trova applicazione in tutti i casi analoghi, a prescindere dalle specifiche circostanze del fatto e dalle peculiarità del singolo procedimento, in quanto espressione di un consolidato orientamento giurisprudenziale volto a tutelare le prerogative della parte civile nel processo penale.