Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20866 del 18 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20866PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il falso ideologico commesso dal privato in atti pubblici, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, si configura quando la condotta ingannatoria del privato riesce a far recepire negli atti amministrativi dichiarazioni false, anche se l'ente pubblico avrebbe dovuto effettuare controlli sulla veridicità delle informazioni fornite. Ciò in quanto il reato di falso ideologico si perfeziona con l'induzione in errore del pubblico ufficiale, a prescindere dall'obbligo di controllo gravante su quest'ultimo. Pertanto, il reato di falso ideologico in atti pubblici è integrato quando il privato, mediante false attestazioni, induce il pubblico ufficiale a recepire negli atti amministrativi dichiarazioni non veritiere, anche se l'ente pubblico avrebbe dovuto verificare la correttezza delle informazioni fornite. Il reato di truffa aggravata si configura, invece, quando l'induzione in errore del soggetto passivo (ente pubblico) è l'effetto dell'attività fraudolenta del privato, che consegue indebitamente l'erogazione di denaro pubblico. In tal caso, l'elemento discriminante rispetto al reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.) è proprio l'attività ingannatoria che induce l'ente pubblico a erogare somme non dovute. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi dei reati contestati, nonché dell'elemento soggettivo, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità se logica e congruamente argomentata, senza incorrere in vizi di illogicità manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GU. n. il (OMESSO);

2) SI. AN. n. il (OMESSO);

3) MA. MA. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 3/10/2005 della CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENTILE Domenico;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'ANGELO Giovanni il quale ha conc…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.