Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26607 del 2 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26607PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di appello, è tenuto a verificare la congruità e la logicità dell'iter argomentativo seguito dal giudice di merito nella ricostruzione dei fatti e nell'applicazione delle norme di diritto, senza poter sindacare le valutazioni di merito compiute dal giudice di secondo grado, salvo che non siano affette da vizi logici o giuridici manifesti. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a denunciare generici errori di giudizio e di valutazione su circostanze già oggetto dell'appello, senza individuare specifici vizi della motivazione, deve essere dichiarato inammissibile. Inoltre, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, il quale gode di un ampio margine di discrezionalità nella selezione, acquisizione e valutazione del materiale probatorio, purché la sua decisione risulti sorretta da una motivazione adeguata e immune da vizi logici o giuridici. Infine, la concessione delle circostanze attenuanti, ivi compresa quella prevista dall'art. 62, n. 4, c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da una motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/02/2007 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Co. Mo. ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze del 2 febbraio 2007, che aveva …

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